venerdì 24 maggio 2013

J.ELKANN: "Jovetic è forte, va preso senza parlarne troppo. Servono idee e chiare e voglia di vincere, abbiamo tanta ambizione per il futuro"

Il presidente di Fiat ed Exor vuole il motenegrino in bianconero.

John Elkann non ha dubbi sul top player da acquistare nella sessione di calciomercato estiva ormai alle porte: Stevan Jovetic, attaccante della Fiorentina, sarebbe il colpo ideale per la Juventus. L'input decisivo per la trattativa che potrebbe portare il talento montenegrino in bianconero arriva, così, dal cugino del presidente Andrea Agnelli. Il numero uno di Fiat ed Exor (le due principali risorse economiche che "alimentano" la Vecchia Signora) vuole l'attaccante classe '89: "Jovetic è forte, bisogna prenderlo e non parlarne", questa l'importante dichiarazione di Elkann che spinge ancor di più Jovetic verso la Juventus.
Il presidente Fiat, però, ha escluso il doppio colpo in attacco: “Jovetic e Higuain insieme? Perché non Messi allora? Perché non anche Ronaldo?”, ha aggiunto Elkann, all'evento "Crescere tra le righe" di Borgo la Bagnaia.
Le parole del patron della Fiat rappresentano un segnale inequivocabile per il mercato che dovrà impostare la dirigenza bianconera: niente chiacchiere, si deve passare ai fatti, andare a Firenze, prendere Stevan Jovetic e portarlo a Torino. Elkann, inoltre, ha elogiato la stagione della Juventus, spiegando i motivi della ritrovata mentalità vincente smarrita fino ad un paio di anni fa: "Come la Juventus ha dimostrato, per essere vincenti bisogna avere idee chiare, essere compatti e avere tanta voglia di vincere. A me piace la Juve. Ha vinto due scudetti in questi anni, è una squadra molto forte, ha un allenatore che ha chiaramente fatto capire che è determinato ad andare avanti e abbiamo tanta ambizione per il futuro". Infine, una battuta sul valzer di allenatori che sta coinvolgendo parecchie panchine italiane: "Normale - ha detto Elkann- non hanno vinto lo scudetto".
 Fonte: TuttoJuve ( articolo a firma di Domenico Aprea)


Conte ha deciso: cambierà modulo. Si passa al 4-3-3 per creare imprevedibilità, soprattutto in Champions. Il 3-5-2? Buono per la "lunga distanza"

L’alternativa 4-3-3 illumina il mercato

Conte è orientato a cambiare il modulo per creare imprevedibilità, soprattutto nei nei confronti da 180'

TORINO, 24 maggio 2013 - Il primo amore non si scorda mai, ma non è detto sia quello giusto per intraprendere una vita felice. L’immagine spiega l’evoluzione tattica di Antonio Conte : in un primo tempo fedele al 4-2-4, salvo poi tradire l’iniziale modulo di riferimento per abbracciare altre strade. Anche all’alba dell’esperienza in bianconero il tecnico pugliese ha proposto i due attaccanti centrali e i due esterni alti: una soluzione abbandonata in tempi brevi per dirottare la squadra verso il 4-3-3. Opzione di mezzo che ha anticipato il 3-5-2 che, almeno in Italia, tante soddisfazioni ha regalato al club di Andrea Agnelli.

ESPERIENZA Ora, se da una parte Conte ha una certezza granitica che si chiama Elisabetta, con la quale a breve convolerà a nozze, dall’altra ha tutta l’intenzione di mantenersi tatticamente poligamo. Non bisogna farlo sapere ad Elisabetta (la figlia Vittoria gli perdona tutto...), ma anche in questi giorni che precedono il matrimonio, l’allenatore pugliese è concentrato sulla stagione che verrà. Discute di mercato con Giuseppe Marotta e Fabio Paratici , studia le variabili per la stagione a venire, tra un terzo scudetto da conquistare e una Champions da scalare. Puntando alla cima, dopo essersi fermato al rifugio Monaco (di Baviera) in quella appena conclusa. E la strategia per ascendere a Lisbona, sede della finale di Coppa del prossimo anno, induce Conte, nei confronti con gli uomini mercato bianconeri, a caldeggiare una serie di innesti nella rosa che possano consentirgli di variare l’assetto tattico della squadra. Ragionando a mente fredda dopo la doppia sconfitta contro il Bayern, il tecnico ha (ri)messo in discussione il suo lavoro. Non per cancellare qualcosa di quanto fatto, piuttosto per aggiungervi altro. Pescando dal bagaglio di esperienze maturate fino a questo momento, per aggiungervi quelle immagazzinate negli ultimi mesi.

ANALISI Il 3-5-2 premia l’inserimento dei centrocampisti nell’area avversaria, dota Pirlo di un paio di interni che gli consentono di concentrare la maggior parte delle energie nell’architettura del gioco, induce le punte a non dare riferimenti ai difensori. Tutto vero e certificato dai risultati ottenuti. Quando però il successo non arriva attraverso un percorso lungo (campionato), ma va conquistato attraverso un confronto sui 180’, le miscele per il motore bianconero vanno diversificate. Il 3-5-2 è un po’ come il diesel, consente di portare a casa il risultato sulla lunga distanza. Però, in determinate circostanze, può servire la benzina addizionata: la velocità dell’uomo di fascia, il dribbling secco, la prodezza della punta che sa fare la differenza con una giocata. Situazioni che dipendono dalla qualità del giocatore, ma anche dal modulo. Il Bayern che domani disputerà la finale di Champions contro il Borussia Dortmund gioca con il 4-2-3-1. Cioè con tre uomini di fantasia dietro la punta centrale. E all’Allianz come allo Stadium a mettere in crisi la difesa della Juventus sono proprio state le giocate dei vari Robben ,Ribery Muller.

SOLUZIONE Ecco perché Conte, per la prossima stagione, vuole elementi che gli possano garantire il repentino passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3. In quest’ottica, per la difesa, si inseriscono i discorsi per Angelo Ogbonna del Torino (centrale oppure terzino sinistro) e i sondaggi per gli esterni Fabio Coentrao del Real Madrid oppure Camilo Zuniga del Napoli. Per la mediana non è un caso che, tra gli altri, si punti su Alessandro Diamanti del Bologna. Giocatore che in rossoblù ha fatto un po’ di tutto: dal regista davanti alla difesa alla mezzala all’attaccante esterno alla seconda punta. Oppure sugli altri profili proposti a pagina 3: da Josip Ilicicdel Palermo a Gaston Ramirez del Southampton, per citarne un paio. E, ancora, è nell’ottica dell’impiego del 4-3-3 che la Juventus pondera la possibilità di arrivare a Jeremy Menez del Psg. O Nani del Manchester United. Tutta gente capace di piazzarsi ai lati di un attaccante centrale, di creare superiorità numerica con il dribbling secco, di mettere l’uomo davanti alla porta o di arrivare essi stessi alla conclusione personale. Perché il primo modulo non si scorda mai, ma l’allenatore destinato al successo è quello che trae linfa da ciò che ha fatto, ma ha l’ardire, e l’ardore, nel caso di Conte, di mischiare soluzioni assodate a nuove esplorazioni tattiche.

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Alessandro Baretti)



Calciopoli, oggi prima udienza del processo d'appello: gli imputati (pure Moggi, se necessario) rinunciano alla prescrizione. E sul dossier Telecom...

Calciopoli, il processo d'appello

E oggi gli imputati di Napoli rinunciano alla prescrizione

TORINO, 24 maggio 2013 - E’ il processo che vogliono gli imputati. Paradossi di Calciopoli, una vicenda così assurda che stamane vedrà una scena per certi versi surreale: molti degli imputati si alzeranno in piedi e annunceranno di voler rinunciare alla prescrizione e chiederanno di essere giudicati dopo un dibattimento. Gli ex arbitri Massimo De Santis, Paolo Bertini e Antonio Dattilo, gli ex designatori Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto potrebbero usufruire della prescrizione per tutti o buona parte dei capi d’imputazione e, in alcuni casi, vedersi assolti. Ma vogliono che la loro innocenza o estraneità ai fatti emerga in modo chiaro e venga sentenziata senza scorciatoie. Insomma, il processo d’appello di Calciopoli a Napoli si celebrerà in modo completo, anche perché pure Moggi (per il quale la prescrizione scatterebbe a marzo 2014) rinuncerà - se necessario - alla prescrizione. In compenso, il processo non partirà oggi come previsto. Un problema di notifiche che ha riguardato, fra gli altri, l’amministratore delegato della Fiorentina Mencucci ha reso necessario un rinvio della prima udienza. Oggi, il giudice renderà noto il calendario: ci si potrebbe ritrovare in aula il 21 giugno, per continuare con due udienze a luglio e poi a settembre.

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Guido Vaciago)






Calciopoli, oggi a Napoli comincia l’appello

TORINO, 24 maggio 2013 - Dopo un anno e mezzo dalle sentenze di primo grado, questa mattina comincerà il processo d’appello di Calciopoli al tribunale di Napoli. La prima udienza durerà giusto il tempo per prendere atto di qualche avviso di notifica sbagliato, poi il rinvio dopo aver stabilito il calendario. Il principale imputato è Luciano Moggi, condannatoinprimogrado a 5 anni e 4 mesi. Le difese sonoconvintedi poter ribaltareil verdetto di condanna alla luce delle motivazioni consegnate la primavera scorsa e dove si sottolinea come l’inchiesta sia stata condotta in modo parziale per «inseguire soltanto i misfatti di Moggi...».

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Gianluca Oddenino)






Moggi, oggi il processo di appello: probabile rinvio

MILANO, 24 maggio 2013 - Oggi si terrà la prima udienza di appello del processo Calciopoli con rito ordinario, quello che l’8 novembre 2011 ha condannato in primo grado di Luciano Moggi a 5 anni e 4 mesi per essere «il promotore dell’associazione per delinquere». Si potrebbe però rinviare tutto al 21 giugno: alcuni degli appellati non avrebbero ricevuto la notifica della citazione. Si fisserebbero udienze in luglio e settembre per la sentenza a fine settembre, ma col pericolo che i reati contestati, tranne la promozione dell’associazione per Moggi, siano prescritti.

Fonte: GdS (articolo a firma di m.gal.)






«Inter e Telecom pagate Bergamo»

Dossier: si esprime il tribunale di Firenze

TORINO, 24 maggio 2013 - Con un’ordinanza, legata a una sentenza non ancora definitiva, il giudice Luca Minniti della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Firenze ha proposto una conciliazione fra l’ex designatore Paolo Bergamo e l’Inter, che - secondo quanto ricostruito nel processo Telecom - aveva commissionato dei dossier illegali su di lui. E in linea con l’analogo “caso Vieri ” (fatto pedinare tra il 2001 e il 2002 e al quale il tribunale di Milano ha riconosciuto un danno di un milione di euro), il magistrato ha sottoposto alle parti l’ipotesi di risarcimento della stessa cifra. O le parti troveranno un accordo su questa base oppure il 4 dicembre sarà lo stesso giudice a procedere.

DOSSIER Le parti, per essere precisi, sono così composte: insieme con Paolo Bergamo, hanno richiesto un risarcimento danni anche Mariano Fabiani , ex dirigente del Messina, Salvatore Racalbuto , ex arbitro, e Nestore Reuca , marito dell’ex segretaria della Caf Maria Grazia Fazi ; dall’altra parte ci sono: l’Inter, la società Polis d’Istinto che fisicamente eseguì pedinamenti e indagini, Telecom Italia e Pirelli. La vicenda è nota ed emerge dagli atti del processo Telecom, nell’ambito del quale Luciano Tavaroli , ex responsabile della security dell’azienda telefonica, ha spiegato come i dirigenti dell’Inter lo contattarono attraversoTronchetti Provera e, di fatto, gli commissionarono una serie di indagini sull’ex arbitro Massimo De Santis , indagini che coinvolsero anche Bergamo, Fabiani nonché i dirigenti della Juventus (secondo quanto ricostruito sempre nel processo Telecom da Caterina Plateo , segretaria di Bove , vennero tenuti sotto controllo i tabulati di alcuni numeri della sede). Indagini che produssero un dossier consegnato all’Inter e ribattezzato “Operazione Ladroni”.

SI PROCEDE Bergamo, assieme a Fabiani, Racalbuto e Reuca, aveva chiesto al tribunale i danni. E ieri ha sostanzialmente vinto il primo round: il giudice ha infatti respinto tutte le eccezioni avanzate dall’Inter, dalla Telecom e dalla Pirelli, a partire dalla prescrizione (invocata dalla società nerazzurra) e dall’incompetenza territoriale (la Polis d’Istinto aveva sede a Firenze e quindi il Tribunale ha considerato «assolutamente corretta l’instaurazione della domanda»). Inoltre il giudice, citando la sentenza Vieri, manda un segnale preciso. Il bomber, infatti, si era visto riconoscere il danno subito dai pedinamenti dell’Inter. Viceversa, l’ex arbitro De Santis, si è visto respingere dal tribunale civile di Milano un’analoga richiesta danni. A questo punto, il giudice Minniti aspetta il 4 di dicembre per sapere se la conciliazione fra le parti è avvenuta, altrimenti deciderà lui.

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Guido Vaciago)

giovedì 23 maggio 2013

Del Piero: "Non impossibile un ritorno della Juve ai vertici del calcio europeo"

Il ritorno della Juventus al vertice del calcio europeo, dopo la buona partecipazione all'ultima Champions League conclusa ai quarti di finale per mano del Bayern Monaco,"assolutamente non è impossibile"anche se bisogna fare qualcosa di"eccezionale". A leggere così il futuro internazionale dei bianconeri è Alessandro Del Piero, storico capitano della Signora, intervenuto all'IT Forum in corso al Palacongressi di Rimini per un faccia a faccia con l'amministratore delegato di Banca Generali, Piermario Motta. Atteso da centinaia di persone e stretto da un abbraccio caloroso - la Romagna è da sempre feudo juventino - Del Piero, ha spaziato dalla sua attuale esperienza australiana al recente secondo tricolore consecutivo vinto dalla Juventus, il primo senza 'Pinturicchio' in campo, fino alla prossima finale di Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Per il titolo vinto da Conte e dai suoi ragazzi "festeggiato da tifoso", Del Piero si è detto "molto felice". Nei giorni scorsi, l'ex capitano ha avuto modo di incontrare i vecchi compagni, con i quali ha mantenuto "ottimi rapporti" e ha ricordato, in particolare, Claudio Marchisio, "visto crescere dalle giovanili fino alla prima squadra". Quanto alla finale di Londra per la Coppa dalle grandi orecchie - sfida tutta tedesca tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund - del Piero, si è detto "imparziale" nel tifo, ha sottolineato i diversi modelli di crescita seguiti dalle due squadre e ha ricordato come il calcio tedesco abbia fatto "passi da gigante" negli ultimi anni, non solo sul rettangolo di gioco ma anche nell'organizzazione e negli stadi. Del Piero - in campo a Rimini, sei anni fa per la prima gara di Serie B, nell'anno post Calciopoli - è stato ospite dell'incontro 'Talento senza confini. Alex del Piero in campo con Banca Generali' che ha messo al centro dell'attenzione le esperienze sportive e le sfide professionali in diversi Paesi del Mondo, tra talento e professionalità.

Fonte: TuttoJuve


Platini: "Andrea? Grinta da Agnelli. Però rifaccia i conti sugli scudetti... Conte? Penso sia importante, ma i giocatori fanno vincere le gare"

Così parlò Michel Platini. Il presidente dell'Uefa, intervistato da Sky, affronta il problema del razzismo, parla della "sua" Juventus, di Andrea Agnelli e torna sulla questione del numero di scudetti bianconeri.

RAZZISMO — Di fronte al problema del razzismo, sempre più pesante in Italia, Platini non chiude gli occhi, apprezza la scelta di Rocchi di fermare Milan-Roma, ma non condanna a prescindere: "L'Italia è come tutti i paesi, non è razzista. Poi, ci sono delle persone stupide, che vanno a fare un po' di politica, o del razzismo o del nazionalismo. E' difficile gestire persone che vanno allo stadio per problemi di razzismo e di violenza. E' complicatissimo quando ci sono 80mila persone. Quello che ha fatto Rocchi è stato di buonsenso. La sospensione della partita a me va molto bene. Faccio i complimenti all'arbitro e per me ha fatto bene".

QUANTI SONO GLI SCUDETTI? — Sulla questione spinosa del numero di scudetti juventini: "Capisco la gente, che è innamorata della Juventus e che non vuole rischiare di lasciare due scudetti. Questi sono i tifosi, ma dopo, poi, c'è la giustizia, ci sono le regole che li hanno tolti. Dobbiamo scegliere sempre la giustizia. La Juve ha pagato, ma poi li farà 31 o 30". Andrea Agnelli, però, continua a ripetere 31: "Penso che a livello nazionale e internazionale, la Federcalcio, la Lega, ha il conto giusto e non quello che pensa Andrea".


CONTE — Quanto pesa Conte sui successi della Juve? "E' difficile far uscire un personaggio da un collettivo. Penso che Andrea Agnelli stia facendo un buon lavoro, che chi ha preso Conte ha scelto bene, che quelli che hanno preso i giocatori hanno scelto bene. Una società non è un solo personaggio, non è solamente un giocatore. Prima alla Juve si parlava solo dei giocatori, oggi si parla dell'allenatore. Le stelle della Juve sono sempre stati i giocatori, fino ad oggi che si parla dell'allenatore. Non è tanto buono questo. Anche Conte penso sia importante, ma sono i giocatori che fanno vincere le gare".

DINASTIA AGNELLI — La dinastia degli Agnelli ora è nelle mani di Andrea: "Ha la stessa passione, ma lo fa vedere molto di più. E' molto più giovane, è molto più aggressivo, nel senso della parola. E' bello aver ritrovato, dopo qualche anno, un Agnelli alla testa della Juve".


Fonte: GazzettaDelloSport


Gabbiadini, Boakye & Co., oltre 40 mln da gestire per Marotta e Paratici. Riscatti, cessioni, contropartite: i jolly del mercato juventino

Gabbiadini, Boakye & Co., oltre 40 milioni da gestire per Marotta e Paratici

Riscatti, cessioni, contropartite: i jolly del mercato juventino. Gabbiadini piace a Fiorentina, Sampdoria e Parma. Asamoah confermato, Isla in partenza. Sorensen: verso il braccio di ferro con il Bologna

TORINO, 23 maggio 2013 - Dice: l’ad bianconero Giuseppe Marotta e il ds Fabio Paratici dovranno fare cinque, sei operazioni in entrata (tra cui, appunto, i big d’attacco con annesse missioni ad hoc di cui parliamo a pagina 2-3) più, grosso modo, altrettante operazioni in uscita. O poco più, onde preservare equilibri di bilancio, di spogliatoio, d’organico. E dice male. Già, perché in realtà la quantità di affari che la dirigenza bianconera si appresta a portare a compimento si avvicina, anche quest’anno, a varcare la soglia della cinquantina. Restando soltanto all’ambito dei calciatori professionisti. Altissimo, infatti, è il numero di giocatori che la Juventus detiene in comproprietà (oppure in comproprietà ha ceduto: tecnicamente si parla di differenza tra compartecipazione attiva o passiva). Come altissima è la somma del valore dei cartellini di ciascuna di queste risorse bianconere: potenzialmente, in caso, di cessione in toto o acquisto in toto ce n’è per 40 milioni di euro puliti puliti (da incassare o da sborsare). Per non considerare, poi, l’altrettanto ampia galassia di atleti in prestito che gravita attorno al club di corso Galileo Ferraris (da Felipe Melo a Nicola Leali passando per Reto Ziegler ).

PRIMA SCADENZA Ma restiamo in tema compartecipazioni. In tabella, abbiamo indicato 15 tra le comproprietà più importanti che la Juventus dovrà definire entro fine giugno. Ebbene, spiccano i nomi di Kwadwo Asamoah e Mauricio Isla , prelevati dall’Udinese (appunto in compartecipazione) la scorsa estate per 9 e 9.4 milioni di euro. Nel caso di Asamoah non v’è dubbio alcuno sul fatto che sarà acquistato a titolo definitivo e resterà in bianconero. Quanto a Isla, invece, c’è più di qualche dubbio. E, soprattutto, c’è una corposa lista di club interessati: in Italia Fiorentina, Inter e Napoli; mentre all’estero si registra fermento in Spagna e Germania.

I JOLLY Isla, in ottica Juventus, s’appresta insomma ad assumere il ruolo di contropartita. Consentendo così a Marotta di limitare gli esborsi di liquidi. Soltanto in questo modo - lavorando di fantasia, ragionando su scambi - l’ad potrà portare a compimento la sontuosa campagna di rafforzamento che desidera AntonioConte . Tra i pezzi più pregiati, “i jolly” che possono tornare utili per fare tesoretto o edulcorare l’esborso di contanti, spiccano chiaramente i nomi di CiroImmobile , Richmond Boakye e Manolo Gabbiadini . I primi due sono in comproprietà con il Genoa: 4 milioni la valutazione della metà del cartellino di ciascuno. Immobile sogna il Napoli, ma sono diverse le opzioni in ballo. Oltre alla permanenza in rossoblù, c’è la pista granata: potrebbe essere il rossoblù (che spesso spiega: «Non mi interessa un top club, preferisco giocare e maturare esperienza») la chiave per strappare Angelo Ogbonna al Torino. Piace anche ad Atalanta e Catania. Chiave per strappare Ogbonna potrebbe essere anche Boakye (a meno che resti al Sassuolo). O potrebbe essere Manolo Gabbiadini . L’attaccante, reduce dal prestito al Bologna, è in comproprietà tra Juventus e Atalanta (i bianconeri hanno versato 5.5 milioni di euro). Tendenzialmente si va verso il rinnovo della comproprietà, poi si valuterà la destinazione: si registrano, appunto, le lusinghe del Torino, ma anche di Parma e Sampdoria. Per non dire, poi, dei ragionamenti della Fiorentina: Montella apprezza il giocatore. Si vocifera, infine, addirittura, di emissari del Borussia Dortmund. Uno dei tre bomber di cui sopra, però, potrebbe anche esser messo a disposizione di Conte.

BRACCIO DI FERRO Completano l’elenco altri pezzi pregiati, importanti tecnicamente ed economicamente. Non sarà immediata l’intesa col Bologna perSorensen : a gennaio la Juventus avrebbe voluto cederlo al Southampton, che offriva quasi 8 milioni. I rossoblù si sono opposti. Si profila un nuovo braccio di ferro.

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Fabio Riva).



Uefa, dal 2016 il club che vincerà l'Europa League andrà in Champions

Dalla stagione 2015-16 la squadra che vincerà l'Europa League sarà ammessa all'edizione successiva della Champions. La novità, approvata durante il Comitato esecutivo UEFA in corso a Londra, verrà ufficializzata domani in occasione del Congresso annuale.





Champions: nel 2015 finale a Berlino

Quella di Europa League per la prima volta a Varsavia

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - La finale di Champions League del 2015 si giochera' a Berlino, nello stadio Olimpico; quella di Europa League sara' invece ospitata da Varsavia. Lo ha comunicato l'Uefa in occasione del congresso in corso a Londra. La capitale polacca e' teatro per la prima volta di una finale europea tra squadre di club. Lo stadio Nazionale di Varsavia ha ospitato l'incontro di apertura degli Europei, Polonia-Grecia. Nel 2014 la finale Champions si giochera' a Lisbona, quella di Europa League a Torino.